George Berkeley

Copertina del ''Trattato sui principi della conoscenza umana'' Oggi è stato ampiamente rivalutato, tanto da essere considerato come un precursore indiretto di Ernst Mach, Albert Einstein e Niels Bohr per la sua tesi sull'inesistenza della materia (intesa pur sempre all'interno dell'orizzonte in cui si muove la filosofia moderna, quindi come Res extensa, come realtà corporea esterna alla mente) e sull'impossibilità di un tempo e uno spazio assoluti. Le sue critiche alla matematica e alla scienza sono fra le più controverse della storia della filosofia.

Nel 1709 Berkeley pubblicò la sua prima grande opera, ''Saggio su una nuova teoria della visione'', in cui discuteva i limiti della visione umana e avanzò la teoria secondo cui gli oggetti percepiti non sono materiali, ma costituiti di luce e colore. Questo prefigurava il suo principale lavoro filosofico, ''Trattato sui principi della conoscenza umana'', nel 1710, che, dopo la sua scarsa accoglienza, riscrisse in forma di dialogo e pubblicò con il titolo ''Tre dialoghi tra Hylas e Philonous'' nel 1713.

Berkeley criticò la dottrina filosofica di Isaac Newton di spazio, tempo e movimento assoluti nel ''De Motu'' (Sul Moto), pubblicato nel 1721. Nel 1732 pubblicò ''Alcifrone'', un testo apologetico cristiano in contrapposizione ai liberi pensatori, e nel 1734 ''L'analistaː un discorso indirizzato ad un matematico infedele'', una critica dei fondamenti del calcolo, che fu influente nello sviluppo della matematica. da Wikipedia
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1
di Berkeley, George
Pubblicazione 2016
Thư viện lưu trữ: Trung tâm Học liệu Trường Đại học Cần Thơ
2
di Berkeley, George
Pubblicazione 2013
Thư viện lưu trữ: Trung tâm Học liệu Trường Đại học Thủ Dầu Một
Testo
3
di Berkeley, George
Pubblicazione 2017
Thư viện lưu trữ: Thư viện Trường Đại học Nam Cần Thơ
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