Yamamoto Tsunetomo

Quando il suo patrono morì nel 1700, non scelse il junshi (accompagnare il signore nella morte eseguendo il seppuku) perché Nabeshima aveva mostrato di condannare la pratica quando era in vita e voleva seguirne la volontà. Dopo alcuni screzi con il successore di Nabeshima, Yamamoto decise di prendere i voti buddhisti con il nome Jōchō e di ritirarsi in un eremo sulle montagne.
Ormai vecchio, tra il 1709 e 1716 raccontò i suoi pensieri a un altro samurai, Tsuramoto Tashiro; molti di questi riguardavano il padre e il nonno del suo patrono, il bushidō e la decadenza della casta samurai nel pacifico periodo Edo. Tashiro non pubblicò il contenuto delle conversazioni avute con Tsunetomo che molti anni più tardi, con il nome collettivo di .
Lo ''Hagakure'' non fu molto noto durante gli anni dello shogunato, ma intorno agli anni trenta era divenuto uno dei testi più famosi sul bushidō insegnati in Giappone. da Wikipedia
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di Tsunetomo, Yamamoto
Pubblicazione 1979
Pubblicazione 1979
Thư viện lưu trữ:
Trung tâm Học liệu Trường Đại học Cần Thơ